Quando il voto va al miglior offerente

Un utente mette in vendita il proprio voto alle future elezioni politiche, offrendolo sul popolare sito di aste Bid.it al candidato che effettuerà l'offerta più alta.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-02-2000]

Con la crescente popolarità dei siti di aste online, aumenta anche la presenza di personaggi stravaganti, che gareggiano per vendere gli "articoli" più strani.

Dopo quello che aveva messo all'asta la propria anima, un ignoto utente (Groundre è il suo alias) ha provocatoriamente messo in vendita il proprio voto alle prossime elezioni politiche.

Per farlo ha utilizzato bid.it, un sito d'aste che si differenzia dagli altri per la possibilità di aderire a gruppi d'acquisto. In questo caso, però, è difficile che più candidati si mettano d'accordo per acquistare insieme una sola preferenza... La base d'asta della singolare vendita non è nemmeno bassissima: si parte da L. 1.200.000.

Mania di protagonismo o geniale idea pubblicitaria degli uomini di marketing per dare ulteriore visibilità al proprio sito? "Vendere al miglior offerente il proprio diritto alla preferenza politica - spiega Stefano Crudele, direttore marketing di Bid.it - ci posiziona ulteriormente come il sito delle libertà dove chiunque è libero di esprimere desideri e aspettative".

Ovviamente, per legge, non è possibile effettuare offerte su un'asta relativa al voto politico: i responsabili del sito hanno provveduto a inserire una opportuna finestra popup di avviso circa l'impossibilità a effettuare l'acquisto. Questa la difesa del "venditore", per evitare di essere accusato di istigazione a violare le leggi, mantenendo attiva l'asta.

E lo stravagante utente? Sicuramente bizzarro, è forse l'unico italiano che non ha ben percepito il "dovere morale" che un popolare candidato premier ostenta in migliaia e migliaia di manifesti.

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