A proposito di Telekom Serbia (seconda parte)

La risposta di ZEUS News all'Istituto Culturale della Comunità Islamica Italiana.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-08-2001]

Leggi la prima parte: l'accusa dell'Istituto Culturale della Comunità Islamica Italiana

Nell'articolo "Protezionismo e telecomunicazioni" definivo strabico l'atteggiamento di quelle forze politiche e imprenditoriali che inneggiano al liberismo e al mercato senza confini e poi salutano positivamente l'acquisto di Telecom Italia da parte di Pirelli, solo perchè si tratta di una operazione italiana, senza preoccuparsi dei risvolti industriali e finanziari, dei riflessi sociali e occupazionali.

L'esempio della Commissione d'inchiesta sul caso Telekom Serbia era un esempio di come ci si soffermi troppo su un singolo episodio, per quanto grave esso sia, invece di approfondire a tutto campo i problemi della politica italiana delle telecomunicazioni e del suo rapporto con la competizione internazionale. Sono peraltro d'accordo che l'acquisizione di Telekom Serbia da parte di Telecom Italia presenti aspetti oscuri, ambigui, criticabili e che vadano chiariti.

Qui potrei chiudere la questione, ma ritengo opportuno aggiungere qualcosa nel merito del caso Telekom Serbia, che nell'articolo in questione era stato solo sfiorato.

Il perchè si sia arrivati all'istituzione di una Commissione Parlamentare sul caso Telekom Serbia non sfugge a chi osserva, lucidamente, la realtà politica italiana. Sul caso Telekom Serbia indagava già, e sta indagando tutt'ora, la magistratura italiana, organo che nel nostro ordinamento è libero e soggetto solo alla legge. Stanno indagando anche le autorità giudiziarie della Serbia del post-Milosevic: se c'era bisogno di fare luce, non c'era bisogno di un'inchiesta parlamentare, che rischia di sovrapporsi e interferire con il lavoro dei giudici.

Berlusconi ha affermato pubblicamente che era necessario mettere sotto scacco l'opposizione nel momento in cui questa chiedeva allo stesso di risolvere il conflitto di interessi; a questa richiesta, il capo della maggioranza parlamentare e del Governo aveva risposto con una richiesta di chiarezza sulle responsabilità del Governo Prodi, in carica al momento dell'acquisizione di Telekom Serbia. Questo è il clima in cui è nata la Commissione d'inchiesta: un clima più strumentalizzato politicamente che attento a ragioni etiche.

A proposito di corruzione, poi, perché citare soltanto la Serbia e dimenticare la Spagna? Qui Berlusconi e Dell'Utri, ex dirigenti di Fininvest, grazie all'immunità parlamentare si sottraggono alle indagini dei magistrati spagnoli sul rapporto di Telecinco con il fisco e la politica spagnola. Quando avremo una Commissione di inchiesta su questo?

Non solo: quando Milosevic e lo Stato Serbo hanno venduto Telekom Serbia agli italiani, il governo tedesco (allora di Kohl) fece di tutto per far vincere l'asta a Deutsche Telekom. In quel periodo il governo di Milosevic aveva regolari e sereni rapporti diplomatici con tutto il mondo; americani ed europei facevano a gara ad investire in Serbia; Milosevic aveva ricevuto Fini come poi, durante la guerra, ricevette la solidarietà di una delegazione leghista inviatagli da Bossi. Oggi, tanto Bossi quanto Fini accusano Prodi di complicità con Milosevic: ma con quale coerenza?

Si è trattato di un'incursione dalla politica delle telecomunicazioni a quella "politicienne"... ma forse era necessario.

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Pier Luigi Tolardo

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