La strategia della polizia postale è chiara: non oscurare i siti che esprimono simpatia alle nuove Brigate Rosse, ma piuttosto monitorare accessi e utenti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-05-2007]
Nelle forze dell'ordine che indagano sulle nuove Brigate Rosse -composte da vecchi e irriducibili militanti delle vecchie formazioni terroristiche degli anni '70 e '80 e da giovani adepti- c'è una convinzione (fondata o meno che sia): che dietro e sotto l'emergere dei fenomeni più vistosi e a volte terribili come gli attentati, vi sia una vasta area di confine tra protesta radicale, illegalità come occupazioni e altro e il terrorismo che simpatizza per le nuove Br e potrebbe sostenerle dal punto di vista organizzativo.
Per monitorare e schedare questa zona grigia, gli inquirenti non oscurerebbero alcuni dei siti considerati fiancheggiatori delle Nuove Br, perché vi appaiono messaggi di solidarietà agli arrestati, ma piuttosto ne monitorerebbero costantemente accessi e utenti.
Individuare chi vi si collega spesso, chi corrisponde via email con i gestori dei siti, cercare di leggere se possibile messaggi di sostegno e scoprirne gli autori anche se anonimi o coperti da nickname sarebbe la strategia della polizia postale, nella speranza di fotografare e tenere sotto controllo la realtà nascosta del terrorismo italiano - o di un suo terreno di coltura.
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