La mossa a sorpresa dell'Agenzia delle Entrate di mettere online tutti i redditi ha colto di sorpresa gli italiani. Ripercorriamo le tappe di una settimana "caldissima" tra decisioni del Garante e fughe dei dati sul peer to peer, con l'opinione pubblica spaccata in due.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-05-2008]
Mercoledì l'Agenzia delle Entrate con una mossa a sorpresa di Visco ha messo on line i redditi di tutti gli italiani. Per alcune ore i tabulati sono stati accessibili, fino a quando nel pomeriggio il Garante della Privacy ha ordinato la sospensione della pubblicazione.
Subito infuriano le polemiche, con l'Italia divisa in due tra chi pensa che i redditi non vadano pubblicati e chi invece sostiene che la legge già prevede la loro pubblicazione sui giornali.
Dopo poche ore i dati ritornano on line sulle reti peer to peer, anche se solo parzialmente. Una delle prime mosse del nuovo governo Berlusconi sarà forse di proibire la pubblicazione dei redditi online, mentre dagli Stati Uniti arriva la notizia di un esempio da seguire: il Ceo di Yahoo viene retribuito soltanto un dollaro l'anno.
Dopo che in rete si e' letto di tutto, a mettere la parola "fine" al piu' grande e autorizzato furto di dati al mondo, ci pensa probabilmente il Garante della Privacy, che ribadisce che la modalità utilizzata dall'Agenzia e' illegittima.
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