Telecom vince contro la Fapav. I provider non sono responsabili per le attività degli utenti. E non possono nemmeno bloccare i sospetti pirati.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-04-2010]
Aveva ragione Telecom: la Federazione Anti-Pirateria Audiovisiva non ha alcun diritto di pretendere dai provider la consegna dei dati personali degli utenti accusati di pirateria.
A chiarire ufficialmente quella che a molti pareva già un'ovvietà è stato un giudice del Tribunale Civile di Roma, cui la Fapav si era rivolta per far valere la propria volontà: far sì che Telecom le consegnasse gli indirizzi Ip degli utenti sospettati di condividere illegalmente materiale coperto da copyright.
Il giudice ha stabilito che la Fapav non può imporre una cosa del genere a Telecom: l'unica che può richiedere dati personali è l'autorità giudiziaria.
Secondo il giudice i provider non sono responsabili di quello che gli utenti fanno tramite i servizi offerti: se qualcuno ha delle lamentele può solo rivolgersi alle autorità e aspettare l'esito delle indagini; non è possibile agire in autonomia.
Telecom, inoltre, d'ora in avanti dovrà segnalare al Tribunale tutte le segnalazioni che la Fapav dovesse farle.
L'unico punto su cui la Federazione Anti-Pirateria può dire di aver vinto è la caduta delle accuse circa l'uso di metodi illegali per l'individuazione degli utenti sospetti: Fapav - è stato appurato - non ha mai trattato dati personali, violando la legge sulla privacy.
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