L'ex monopolista respinge la proposta di Fastweb, Vodafone e Wind. Il viceministro Romani convoca un tavolo di lavoro.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-05-2010]
La situazione italiana della banda larga assomiglia sempre più a un patchwork: alcune aree dispongono di infrastrutture adeguate - quando non addirittura di connessioni in fibra ottica - mentre la maggior parte del Paese, specialmente al sud, ancora arranca su un doppino di rame non adeguato alle necessità e ai desideri degli utenti.
Per questo motivo era stato varato il famoso piano da 800 milioni per la creazione di una vere rete per la banda larga (la cosiddetta NGN, Next Generation Network) e sempre per questo il viceministro per le Comunicazioni Paolo Romani, ha convocato gli operatori telefonici intorno a un tavolo per discutere della faccenda.
L'obiettivo è "cominciare a capire se si può fare un progetto insieme", come ha spiegato il viceministro, che tra i soggetti conta i tre operatori intenzionati a creare una rete alternativa a quella di Telecom (Fastweb, Wind e Vodafone) oltre a Telecom Italia stessa e a 3 Italia.
L'idea di quest'ultimo è la costruzione di una rete in condominio tra i vari operatori che, unendo le forze, potrebbero dotare l'Italia di una rete moderna in fibra ottica.
Il primo ostacolo a questo progetto è tuttavia costituito proprio da Telecom, proprietaria della rete attuale, che, se da un lato dichiara a parole di essere pronta a collaborare per l'ammodernamento della rete (sempre che il progetto si confaccia ai suoi piani), dall'altro sottolinea con sarcasmo per bocca del proprio amministratore delegato come "nei condomini si finisce per litigare".
Secondo Oscar Cicchetti, responsabile delle strategie business dell'azienda, il no ha una motivazione prettamente tecnica: "Mi sembra che l'architettura proposta sia di una rete punto a punto", ha spiegato Cicchetti, "che costa dal 50% al 100% in più rispetto a quella multi punto".
La collaborazione tra operatori - specialmente per via della posizione dell'ex monopolista, che sembra voler mantenere tutto il vantaggio che le dà l'essere l'unica proprietaria della rete - non pare quindi un obiettivo di facile realizzazione; e la prospettiva di avere una rete adeguata alle esigenze in tempi accettabili si allontana sempre di più.
C'è ancora tuttavia una speranza: l'Unione Europea sta vagliando la proposta del Commissario Neelie Kroes che, tra le proprie conseguenze, prevederebbe una accomandazione a Telecom perché renda disponibile la propria rete per uno sviluppo rapido di una rete di nuova generazione.
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