Quasi pronto il sistema operativo di Google. Destinato ai netbook, i tempi di avvio sono rapidissimi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-06-2010]
Milioni di utenti: è questo l'immodesto obiettivo che Google conta di raggiungere "sin dal primo giorno" come dichiara Sundar Pichai, Product Manager dell'azienda, e il mezzo per farlo è Chrome OS.
Il sistema operativo, nato da un kernel Linux e dotato di un'interfaccia che è sostanzialmente il browser Chrome meno di un anno fa, è quasi pronto al proprio debutto: secondo Google il prossimo autunno Chrome OS sarà già disponibile al pubblico.
Ci saranno tuttavia alcuni paletti a porre dei limiti - o, se vogliamo, a imprimere una direzione precisa - a tale disponibilità. Pichai ha spiegato che, se i destinatari naturali saranno i netbook in generale, l'azienda ha intenzione di porre un'attenzione particolare ai partner cui permettere di installare Chrome OS sul proprio hardware.
D'altra parte, la filosofia alla base di Chrome OS è improntata alla massima semplicità. L'interfaccia è un browser - perché, a detta di Google, praticamente tutti sanno usare un browser - e non dev'essere richiesta alcuna configurazione all'utente, ma tutto deve funzionare out of the box, immediatamente.
È questo un risultato che si raggiunge molto più facilmente se è possibile esercitare un certo controllo sull'hardware, come Apple sa bene. Inoltre dovrà vantare, come promesso, tempi di avvio rapidissimi (intorno ai sette secondi o anche meno) e, pertanto, beneficerà certamente di una stretta collaborazione con i produttori di Pc.
Chrome OS, per sua stessa natura, sarà un sistema operativo sempre connesso. Tutte le applicazioni saranno nel Web - portando al massimo il paradigma del cloud computing - e pressoché tutte le funzionalità richiederanno una connessione a Internet per poter essere utilizzate: una strategia comprensibile dal punto di vista di Google ma per certi versi rischiosa, poiché rischia di limitare l'utente nelle sue possibilità.
La destinazione di Chrome OS ai netbook può far temporaneamente tirare un sospiro di sollievo a quanti ora dominano il mercato dei sistemi operativi per i desktop e per i portatili tradizionali, anche se limitare il lancio agli ultraportatili non significa che, in un prossimo futuro, un eventuale successo del sistema non lo porti a competere anche in altri mercati.
Non a caso Android - che pare quasi una sorta di "prova generale" per Chrome OS - dal niente ha creato intorno a sé un ricco ecosistema e provocato l'adesione di molti produttori di smartphone, né bisogna dimenticare che Google ha già iniziato la battaglia psicologica contro Windows, vietandolo a tutti i propri dipendenti.
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