Il responsabile del sito francese Mamietracker dovrà pagare un risarcimento e passare sei mesi in prigione per aver indicizzato link a file protetti da copyright.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-06-2011]
Già nell'aprile scorso la Corte d'appello di Aix-en-Provence aveva condannato i proprietari del sito TorrentNews a quattro mesi di prigione con la condizionale e 20 mila euro d'indennizzo ai titolari del copyright.
Ora un altro giudice penale fa il bis richiamando la sentenza - che evidentemente comincia a fare giurisprudenza - ma aggravando le pena.
Sei mesi di prigione è la pena detentiva inflitta, sia pure con la condizionale, oltre a un'ammenda di 1.000 euro al gestore di Mamietracker; e ben più pesante e quasi vessatoria è la somma stabilita per risarcimento e interessi alle parti ricorrenti, liquidata in ben 300.000 euro.
In un paio d'anni poco meno di 50.000 visitatori si sarebbero collegati a Mamietracker, sito gestito da un appassionato guascone residente in Anglet (FR); seguendo i link avrebbero scaricato circa 125.000 file protetti dal diritto d'autore.
Non si sa come, né con quali autorizzazioni, i dati siano stati filtrati e raccolti dai querelanti; neppure attraverso quale arzigogolo tecnico-giuridico il responsabile di un sito possa essere ritenuto l'unico responsabile dei link oppure di quanto i terzi possano avervi depositato e/o prelevato.
È infatti ben noto, nonostante l'impegno e la messa in opera di sistemi anche sofisticati, che solo una minima parte dell'attività può essere monitorata dai proprietari del portale, anche per intuibili questioni di riservatezza; e comunque il controllo avviene quasi sempre a posteriori, e cioè a bocce ormai ferme.
D'altra parte è notorio come in Francia la magistratura sia largamente sottomessa al potere esecutivo; ma se questi sono gli effetti della "cura Sarkozy" e la dimostrazione di quell'approccio "morbido" al problema più volte reclamizzato, vien da chiedersi cosa succederà quando il sistema dei tre schiaffi sarà pienamente applicato.
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