Dalle ricerche nel web ai microprocessori, Google accumula proprietà intellettuale per difendersi dai troll dei brevetti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-08-2011]
Rimasta a bocca asciutta al banchetto costituito dai brevetti di Nortel nonostante i 900 milioni offerti (la proprietà intellettuale dell'azienda canadese è andata invece a un consorzio formato da Apple, Microsoft, RIM e altri), Google ha deciso di andare a fare compere presso IBM.
Il gigante di Mountain View ha potuto così acquistare dal collega di Armonk più di 1.000 brevetti che coprono le più diverse tecnologie, dalle ricerche nel web alla fabbricazione di memorie e microchip, dai server alle tecniche di ottimizzazione dei siti per i motori di ricerca.
Da qualche tempo si assiste a un aumento delle cause legate ai brevetti nel mondo della tecnologia e proprio Google, a causa di Android, si trova ai ferri corti con Oracle.
Garantirsi un cospicuo portafoglio di brevetti servirà a mettersi al riparo da nuovi contenziosi legali: le possibilità che se ne aprano di nuovi sono tutt'altro che remote nel panorama attuale, e spingono a riflettere sulla necessità di una radicale revisione del sistema dei brevetti.
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