L'incapacità da parte degli studiosi di interpretare i risultati di elaborazioni e ricerche svolte grazie ai cervelloni elettronici cresce fino a divenire preoccupante.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-12-2002]
Entra in funzione in questi giorni l'Earth Simulator (Simulatore Terrestre), il supercomputer costruito a Yokohama dalla NEC nei mesi scorsi.
Cosa farà? Studierà i cambiamenti climatici nel tentativo di prevedere fenomeni anomali (ricordate "el Nino"?), i terremoti (il Giappone è la zona più sismica del globo) con lo scopo ultimo di prevenire disastri naturali. Quanto è veloce? 35 "teraflops" (35 mila miliardi di operazioni a virgola mobile al secondo). Quanto è grande? Quanto quattro campi da tennis, con tremila chilometri di cavi. Quanto è costato? 350 milioni di Euro (a dispetto della grave crisi economica che attanaglia il Giappone: tasso di disoccupazione più elevato del dopoguerra).
Non ci resta che fermarci ancora una volta ammirati davanti alla tecnologia giapponese. O no? Un inquadramento sociale può forse aiutare a giudicare più obbiettivamente.
La ricerca ha pressoché completamente abbandonato tutto ciò che non è applicazione (ossia si basa sul principio: "produco e vendo"), e la formalizzazione dei problemi (primo e più importante passo in un approccio scientifico) è stata sostituita da una prova a tappeto di tutte le possibili combinazioni, ovunque possibile, fatta dallo "stupido veloce".
L'educazione poi è mirata a formare dei tecnici pigia-pulsanti. È del 17 dicembre l'articolo più recente (pubblicato da Asahi Shimbun, uno dei principali quotidiani nipponici) sul calo di capacità di calcolo degli scolari elementari. La cosa non sorprende, visto che l'ultima riforma ha consentito l'uso della calcolatrice per tutti quei calcoli con risultati a più di tre cifre. In altre parole, non è più necessario sapere come calcolare 100 x 100, tanto c'è la calcolatrice.
Il passaggio di livello scolastico poi avviene in maniera quasi opposta a quanto in vigore da noi: esami d'ammissione durissimi, ma che si effettuano sulla base di questionari a scelta multipla (scegliere una risposta su quattro per ciascuna delle N domande sui soggetti più disparati). L'esame delle risposte viene effettato, ovviamente, dallo "stupido veloce" (chi più imparziale di lui?).
Ecco quindi che sono fiorite innumerevoli scuole di preparazione in cui si apprende la tecnica per rispondere alle domande. Una volta superato l'esame, durante il corso di (non)-studi si vivacchia, tanto la promozione è praticamente automatica. E questo vale anche all'Università: una volta dentro è raro che non se ne esca con la laurea.
Se infine si aggiunge che la preparazione che si riceve è sempre più tecnica (come usare tale strumento...) ecco che abbiamo una generazione di tecnici non più abituati a pensare.
Ora, chi giudicherà i dati dello "stupido iperveloce" Earth Simulator? Non accadrà come già troppo spesso si vede ai congressi scientifici - presentazioni di risultati di cui l'autore non ha assolutamente compreso il significato ma a proposito dei quali sa perfettamente quale strumento e quale software ha usato per ottenerli?
La tecnologia fine a se stessa è neutra, ma può diventare pericolosa, quando coloro che dovrebbero esserne gli interpreti critici si trasformano in "credenti". Per interpretare i risultati di analisi basate su di un numero impressionante di parametri e con tempi di calcolo impensabili (come farà lo "stupido iperveloce") ci sarebbe bisogno di una classe di esperti il cui primo pensiero fosse mettere in dubbio tali risultati, per cercare ogni possibile errore.
Ma il Giappone ha rinunciato ormai da parecchio a formare questo tipo di esperti. Non è improbabile che nei prossimi anni si assista ad annunci più o meno sensazionali, basati sui risultati forniti dallo "stupido iperveloce", che verranno poi smentiti dalla realtà fisica.
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