Studio scientifico ''dimostra'' che Facebook morirà entro il 2017

La profezia è basata su un'analogia fra l'adozione di Facebook e la proliferazione delle malattie infettive.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-05-2014]

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Si sta parlando molto, in Rete e nei media tradizionali, di un articolo scientifico (Epidemiological modeling of online social network dynamics) pubblicato da due ricercatori dell'Università di Princeton, John Cannarella e Joshua A. Spechler, che predice che Facebook perderà l'80% dei propri utenti entro il 2017.

La profezia è basata su un'analogia fra l'adozione di Facebook e la proliferazione delle malattie infettive: secondo i ricercatori, l'adozione dei social network si evolverebbe in modo simile a un'infezione e l'abbandono sarebbe simile alla guarigione. Un paragone non proprio lusinghiero, non c'è che dire.

Ma quali sono le basi di questa ricerca? Fondamentalmente una sola: il numero di volte che la parola Facebook è stata digitata in Google nel corso del tempo.

Questa ricerca ha raggiunto il picco di popolarità a dicembre 2012 e da allora è in lento declino. Immettendo questa tendenza in un modello di diffusione delle malattie infettive emerge, secondo i ricercatori, la previsione della fine di Facebook.

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Ma come si dice spesso nel mondo del debunking e della verifica scientifica, correlation is not causation: una correlazione non comporta necessariamente un legame di causa ed effetto. E il legame di causa ed effetto fra ricerca della parola Facebook in Google e popolarità di Facebook sembra decisamente tenue.

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Magari gli utenti cercano meno la parola Facebook (metodo diffuso fra gli utenti meno competenti per accedere a Facebook invece di digitare Facebook.com nella casella dell'indirizzo di un browser) semplice- mente perché sempre più spesso accedono a Facebook da dispositivi mobili, sui quali c'è l'app apposita e quindi non serve digitare nulla.

L'articolo, insomma, poggia su basi piuttosto fragili, e Facebook non ha esitato a mettere in chiaro come stanno le cose.

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Paolo Attivissimo

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 16)

Sfruttano l'ignoranza e la suggestionabilità. Se fai abituare la gente a vedere com'è facile trovare tante correlazioni prive di rapporto cusa-effetto, smonti un po' la cosa.
26-5-2014 00:03

Funziona anche al contrario, perché è difficile far capire che “correlation is not causation”. Ad esempio se volessi dimostrare che i cibi biologici provocano l'autismo potrei sfruttare questo grafico: [img:a15670036e]http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/files/2013/02/correlation-02.jpg[/img:a15670036e] e... Leggi tutto
25-5-2014 04:31

Ma questa è un'altra cosa! Quì si tratta di ignorare del tutto i dati perchè si deve ascoltare la parola del capo, che è il capo e la sua parola è al di sopra di tutto. :ipno: :loco:
25-5-2014 00:37

Auguri... la gente vede ciò che vuole vedere, prendi il caso di Vandana Shiva, che afferma che l'introduzione in India del cotone Ogm ha provocato un aumento del numero di suicidi tra i contadini. Questo grafico dello International Food and Policy Research Institute dimostra che non è affatto vero, come si vede il numero dei contadini... Leggi tutto
23-5-2014 18:41

Ma, gomez, non ha detto nessuno che ci sia una dipendenza. Solo una correlazione. Chi è che ha preteso che le persone muoiono folgorate nella vasca da bagno nel Wisconsin per conseguenza delle persone che si laureano in Legge nel Maryland, o viceversa? Il "senso" può anche essere solo quello della pura... Leggi tutto
23-5-2014 15:16

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