Minaccia: 6 mesi di prigione a chi rivende un e-book.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-12-2015]
Prestare, o addirittura rivendere, un libro usato è una pratica normale sulla quale nessuno trova da ridire. Anzi, ci sono esercizi che proprio sulla compravendita di libri usati, e in particolare di quelli scolastici, hanno costruito la propria fortuna.
Quando però l'oggetto "usato" da scambiare o rivendere non è più fisico ma digitale, ecco che la scena cambia. Da tempo la Federazione Nazionale dell'Industria Fonografica si oppone alla rivendita degli MP3 perché - sostiene - un brano musicale "usato" non mostra alcun segno di deterioramento.
Quando si rivende un CD, la custodia può essere rovinata, il libretto consunto, il CD graffiato, o comunque i segni del tempo e dell'uso si possono notare facilmente. Ma quando si rivende un MP3 non c'è nulla di tutto ciò: il file ha un suono tanto buono quanto quello che aveva la prima volta che è stato riprodotto.
Sulla stessa linea si muove la MPAA (la federazione delle case cinematografiche americane) per quanto riguarda i film e le serie TV in formato digitale: ne aborrisce la rivendita perché afferma che non c'è quell'usura tale da permettere di classificare quelle opere come "usate".
Era quindi soltanto logico che si arrivasse ad applicare lo stesso ragionamento agli e-book. Stando a quanto segnalano molti acquirenti olandesi di e-book l'organizzazione antipirateria BREIN, che opera nei Paesi Bassi, ha di recente raggiunto via email tutti coloro i quali hanno venduto un e-book, sostenendo che l'operazione è illegale.
Nei Paesi Bassi la pratica di rivendere i libri elettronici è tutt'altro che nuova ma a quanto pare ora il fenomeno avrebbe raggiunto una dimensione tale da preoccupare la BREIN.
L'autore dell'email sostiene che l'acquisto di un e-book non dà all'acquirente il diritto di poterlo rivendere: chi lo fa danneggia gli autori e i detentori dei copyright, e può essere citato per danni.
È evidente come la logica applicata ai beni digitali sia molto diversa da quella applicata ai beni fisici. Chi acquista un libro può farne quasi tutto ciò che vuole (certo non può fotocopiarlo, ma può rivenderlo: quante bancarelle di libri usati sono mai state accusate di violare il copyright?), ma chi acquista un e-book non può fare altro che leggerlo e conservarlo. Altrimenti finisce in tribunale e deve sborsare una cifra non indifferente.
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L'email della BREIN non si limita infatti a ricordare che la compravendita di e-book usati sarebbe illegale, ma quantifica anche la punizione per chi persevera in questo comportamento: una multa pari a 19.500 euro e il carcere sino a 6 mesi.
Occorre dire che la BREIN afferma di non avere nulla a che fare con l'email: l'organizzazione sostiene che si tratti di un falso, e che la firma posta in calce - Jan van Voorn, avvocato della BREIN - sia egualmente falsa.
Le rimostranze dell'associazione antipirateria olandese non riguardano tanto il contenuto dell'email, quanto il nel modus operandi: la BREIN è certamente contraria alla rivendita di prodotti usati, ma afferma di agire soltanto contro quanti rivendono grandi quantità di prodotti, non contro i singoli utenti.
Tuttavia il tempismo è quantomeno sospetto: l'email ha iniziato a circolare proprio alla vigilia di un processo contro il marketplace Tom Cabinet e che riguarda proprio la compravendita di e-book usati.
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