È l'effetto della Brexit.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-08-2018]
Con l'uscita dall'Unione Europea (la cosiddetta Brexit) la Gran Bretagna si trova tagliata fuori anche da un particolare progetto dell'Unione: il sistema di posizionamento globale Galileo.
Il concorrente europeo del GPS - che dovrebbe finalmente entrare in funzione nel 2020 - è pensato per fornire un'accuratezza superiore a quella della versione americana nonché una copertura maggiore, una più ampia affidabilità e una continuità del servizio che non dipenda dagli Stati Uniti (che quando lo desiderano possono disattivare il GPS, come per esempio in caso di guerra).
Il Regno Unito ha deciso di rinunciare ai satelliti europei, ma non ai vantaggi appena elencati: li otterrà infatti implementando un proprio sistema di posizionamento satellitare.
La rivelazione è stata fatta dal quotidiano The Telegraph, secondo il quale il primo ministro britannico hà già ordinato uno studio preliminare per la progettazione del sistema, stanziando a questo scopo fondi per 100 milioni di sterline (circa 110 milioni di euro).
Non c'è tuttavia ancora un annuncio ufficiale, anche se si prevede che esso possa essere dato nei primi giorni di questa settimana. Quanto ai tempi di realizzazione è necessario che prima siano conclusi gli studi preliminari appena finanziati.
In ogni caso, gli esperti prevedono che il costo di realizzazione del sistema di posizionamento britannico si aggirerà intorno ai 3 miliardi di sterline (circa 3,32 miliardi di euro), e con buona probabilità incontrerà opposizione politica interna.
D'altra parte, abbandonando la UE il Regno Unito non potrà più avere accesso ai dati di Galileo che offrono la maggiore precisione disponibile, e per quanto riguarda il GPS si sa che i dati più precisi sono riservati ai militari americani.
Così per la Gran Bretagna l'unica soluzione per avere un sistema di posizionamento a elevata precisione resta la costruzione di una propria infrastruttura.
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