La Danimarca dovrà rivedere oltre 10.000 sentenze di condanna.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-08-2019]
L'abbiamo visto in ogni film o telefilm poliziesco recente: se c'è un telefonino, i "buoni" saranno in grado di localizzarlo con precisione praticamente assoluta (a meno che la trama non richieda altrimenti) grazie alle informazioni ricavate dalla rete cellulare.
In Danimarca, però, l'infallibilità di questo metodo di localizzazione è appena crollata.
Sono stati infatti appurati due diversi errori nel trattare i dati di telefonia mobile che, insieme, rendono inaffidabile il posizionamento. Di conseguenza ora sarà necessario rivedere ben 10.700 sentenze per capire se la colpevolezza non sia stata decisa in base a informazioni errate.
Secondo quanto riporta il New York Times, il primo problema è un bug scovato nel sistema che converte i dati forniti dalle aziende telefoniche nelle informazioni usate come prove dalla polizia per affermare che una data persona fosse in una certa posizione al momento del crimine.
Le indagini hanno rivelato che durante la conversione alcuni dati vengono omessi, e ciò produce un quadro di quanto intorno a una data torre di telefonia cellulare molto meno preciso di quanto si pensasse. Questo bug è stato corretto lo scorso marzo.
Il secondo problema deriva dal fatto che a volte i telefoni vengono associati alla torre sbagliata: così si può finire col credere che persone innocenti si trovino sulla scena del crimine e colpevoli siano invece da tutt'altra parte.
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È chiaro che, di fronte a questa situazione, la credibilità come prova di quanto si può ricavare dalle reti cellulari ha subito un duro colpo e - come ribadisce l'esperto intervistato dal New York Times - ci vorrà tempo prima che la fiducia possa essere ristabilita.
L'associazione delle Telco danesi, peraltro, ha ricordato come la polizia in questi ultimi anni si sia affidata sin troppo alle informazioni di localizzazione, generate da servizi che non sono nati con lo scopo primario di individuare la posizione precisa di una persona: «Non sono stati fatti per dar vita a un sistema di sorveglianza, ma per far funzionare le reti telefoniche».
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