Tentativi di imbrigliare la Rete nella Repubblica Popolare Cinese.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-03-2004]
Ogni volta che qualcuno cerca di controllare un ambiente comunicativo fluido ed infinitamente potente come Internet, possiamo avere due tipi di reazione: piangere oppure ridere.
Probabilmente staranno piangendo molti utenti cinesi, dato che l'Ufficio all'Informazione del Consiglio di Stato (l'altisonante titolo dell'ufficio censura del governo popolare) ha sancito l'illegalità di ogni sito che contenta informazioni considerate "pericolose" per lo stato: sappiamo tutti quanti come siano storicamente cruente le applicazioni di strategie poliziesche simili.
Il criterio del "fare di tutta l'erba un fascio" fa da comun denominatore per qualsiasi tentativo di controllo dei mezzi di informazione da parte del sistema politco ed istituzionale. Qualora una dinamica simile venga applicata ad Internet, viene comunque da ridere.
Proprio queste controversie suscitano il sorriso, dato che pare anacronistico e definitivamente inappropriato tentare di controllare secondo tipici schemi totalitari - un mezzo che per definizione offre ogni potenzialità per essere incontrollabile.
A fare da sfondo a questa notizia c'è inoltre l'annuncio dell'inaugurazione di un sistema di instant messaging che colleghi le varie forze Interpol. Il progetto prevede la realizzazione di una rete di comunicazione che possa unire le forze di polizia di tutti i paesi associati all'Interpol, da sempre impegnata a trovare meccanismi piu' efficienti di cooperazione tra le forze dell'ordine dei 181 paesi che compongono l'organizzazione.
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