Un libro di Gennaro Francione, che di professione fa il giudice: una stupenda apologia degli hacker.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-11-2004]
Gennaro Francione, scrittore, per vivere fa il giudice al Tribunale di Roma: da uno così non ci si attende certo un libro come il suo: "Hacker. I Robin Hood del cyberspazio", edito da Lupetti.
Un libro che è un manuale ben scritto e completo sulla comunità Hacker, sui suoi scopi, i suoi metodi, la sua storia, con un'appendice ricca di documenti, che descrive le sue differenze interne ma anche un testo pieno di simpatia e, diciamolo pure, di ammirazione e affetto per gli hacker.
Il libro si apre con la bella frase di Bruce Sterling: "Internet è libero. Internet è uno dei rari esempi di vera, moderna e funzionale anarchia".
Per Francione gli hacker si possono dividere in otto categorie: "dai wannabe lamer ai cyber warrior, passando per i quiet, paranoid, skilled hacker. Insieme agli hacker etici ci sono i malicious hacker o i dark-side hacker, quelli affascinati dal lato oscuro della forza".
"Il wannabe lamer è chi "visita" i sistemi informatici, molesta amministratori utenti, diffonde virus e bisticcia con amministratori e utenti. Il lamer è la forma larvale del cracker".
"Poi ci sono gli script kiddie (i ragazzi degli script) che sono i tipi che farebbero di tutto perché il loro nickname finisca sui giornali. Non è il genere di hacker che esplora ma utilizza quanto è disponibile".
"I cracker sono invece, secondo la definizione di Richard Stallman, coloro che infrangono i sistemi di sicurezza informatici. Entrati in un sistema, i cracker cercano di rimanervi più a lungo possibile. Quando sospetteranno di poterne prendere il controllo, lo "annulleranno", cancellando file, log, ed ogni tipo di traccia, importante o meno. E' una categoria di hacker abbastanza pericolosa ma talora non sono animati da uno spirito criminale come si vorrebbe far credere, quanto dalla sindrome di Robin Hood della comunicazione, ...assaltano la banca galattica dell'informazione, per restituire al mondo la ricchezza sociale sottratta alla comunità da anacronistiche leggi di protezione del software o delle opere dell'ingegno".
"L'Hacker etico è guidato dalla passione... sono quelli utilizzati spesso dalle stesse aziende per testate e migliorare i sistemi di sicurezza informatici. La loro stella polare è il diritto illimitato all'informazione. Si tratta spesso di "hacker sociali" che vogliono abbattere le barriere fra le persone e le conoscenze informatiche, per questo odiano i software proprietari e per princio non fanno danni ai sistemi informatici. Sono quelli che si divertono ad aggiustare i bug di sistema".
"Il quiet, paranoid, skilled hacker o hacker taciturno, paranoico o specializzato fa tutto di nascosto, per sé stesso, non per la fama o i soldi ma per il suo know-how".
"Il cyber-warrior è un mercenario che con le sue elevate capacità si vende al migliore offerente, attacca i sistemi informatici su commissione e a pagamento".
"Un po' dello stesso genere sono gli hacker Industrial spy (spie industriali) e Government Agent (agente gvernativo) che agiscono per conto di aziende e governi, sono l'ultima evoluzione, informatica, dell'oscuro mondo dei servizi di spionaggio e controspionaggio".
Molto interessanti sono poi i capitoli dedicati a tutte le forme di protesta telematica: dalla diffusione di notizie false e tendenziose, al Netstrike alla Mail-Manifestazione, passando per phone-strike, fax-strike, defacement. Per esempio che cos'è il "supersapping e piggybacking"?
Francione ci spiega che il supersapping fa cadere tutte le barriere che proteggono il computer da barriere esterne mentre il piggybacking (letteralmente portare a spalla) consiste nell'inserimento clandestino sulla linea di colloquio tra un computer e un terminale. Si inserisce quando il colloquio è ultimato ma il contatto non interrotto, per entrare nella difesa del computer.
Il giudice Francione conclude dicendo: "Viva gli Hacker" perché l'etica hacker è quella di condividere testi e programmi open source e facilitare l'accesso delle informazioni ovunque sia possibile. "Ormai Internet è una realtà psicologicamente liberatoria: la possibilità di smontare l'informazione è una necessità psichica e politica dell'individuo".
Scheda
Titolo: Hacker
Sottotitolo: I Robin Hood del Cyberspazio
Autore: Gennaro Francione
Editore: Lupetti
Prezzo: 12,50 euro
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