UMTS: situazione ingarbugliata

Si fa sempre più intricata la vicenda della gara per l' UMTS e la domanda di cosa in realtà sia accaduto trova sempre meno risposte. Se dietro non ci fossero la questione del mancato incasso di decine di migliaia di miliardi da parte del governo, l'assetto della nuova telefonia di terza generazione (ed i relativi aumenti che presto verranno somministrati agli utenti), nonché gli equilibri del mercato finanziario, si risolverebbe tutto nel solito tarallucci e vino.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-11-2000]

Ancora per qualche tempola vicenda di Blu (dopo la sentenza del TAR del Lazio che accoglie il ricorso del consorzio) continuerà a tenere banco. Cerchiamo allora di capirci qualche cosa.

Il Governo non ne ha azzeccata una. La gara è stata bandita in fretta e furia, senza un'attenta valutazione economica senza una analisi accurata delle condizioni di mercato. Nessuno ha avuto la capacità e l'accortezza di valutare i diversi scenari che si sarebbero potuti verificare, non ultimo quello della possibile presenza di condizioni preliminari di cartello o l'ingresso di partecipanti con funzioni di disturbo. Insomma dilettanti allo sbaraglio.

Diverso sembra invece il comportamento del principale imputato Blu sulla questione. Fino a qualche settimana fa, prima della gara, sembrava che il conflitto tra i soci del consorzio Blu vedesse British Telecom (azionista al 20%) in grande crisi spirituale, poco convinta di partecipare alla gara per i costi da dover sostenere e i rischi finanziari connessi. Peter Bonfield, amministratore delegato di BT, sottolinea invece il fatto che British Telecom era disposta a continuare l'asta e, addirittura, a comprare le quote degli altri azionisti del consorzio. Dalle parole di Bonfield si evince che la compravendita delle altre quote aveva un prezzo troppo elevato e che gli altri azionisti avrebbero fatto di tutto per perdere la gara.

Insomma BT voleva partecipare e, se problemi c'erano, non erano di convinzione ma semmai di capitali, ovvero di chi avrebbe dovuto rilanciare durante la gara. Le dichiarazioni di Bonfield aprono nuove scenari. E se fossero stati gli azionisti italiani a a scappare davanti ai propri impegni?

Unico elemento positivo il fatto che Tiscali ed il consorzio Andala di cui fa parte abbiano ottenuto una licenza spendendo molto meno di quello che avevano previsto. Questo significa la possibilità di poter investire molto denaro sulla ricerca e la competitività. Tra qualche tempo sapremo, in altre parole, se i risparmi si tradurranno in investimenti e soprattutto se i servizi UMTS di Andala e degli altri gestori avranno costi e tariffe competitive per gli utenti.

In ultima analisi questa vicenda ci fa capire quanto l'Italia faccia fatica a recepire la new economy; o meglio: si cerca di farlo con toni trionfalistici ma poi nella realtà assistiamo quotidianamente a figuraccia come la gara UMTS.

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