Due fabbricanti di chip grafici taiwanesi rilasciano il codice dei loro driver. Cosa c'è dietro questa decisione?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-04-2005]
La mia è un'esperienza abbastanza comune. Le poche volte che sono costretto ad acquistare, in negozi non virtuali, qualche aggeggino per il mio computer, lo shopping si trasforma in una tortura.
"È compatibile Linux?" A questa domanda, bene che vada, ottengo solo risposte tipo "Devo chiedere al capo." E le risposte definitive, quando ci sono, non sono mai soddisfacenti. Tanto che mi conviene estrarre il portatile dalla borsa, e chiedere gentilmente di poter provare, sul posto, la periferica.
"Ah, ma è un Mac...", ritorna la speranza dopo aver visto il notebook, "No, è un Linux!", è la secca, definitiva risposta.
I commenti ad alcuni nostri articoli, oltre a qualche forum in rete, confermano che il problema dei driver è sentito, e ha soppiantato il luogo comune della scarsa usabilità di Linux, e quello ancora più trito della scarsa compatibilità con il mondo Microsoft. Oggi, per chi vuole usare il pinguino come desktop computer, l'utilizzabilità delle periferiche è il problema maggiore.
Difficile la soluzione: non si tratta di lavoro rimasto indietro per gli sviluppatori, ma di precise scelte commerciali dei produttori di periferiche. La stragrande maggioranza dei driver è progettata per Win e Mac. Nessun codice sorgente è disponibile, rendendo di fatto impossibile l'utilizzo di queste macchine per le distribuzioni Linux strettamente free software.
Intendiamoci, non è un problema di tutto il mondo Linux: chi acquista una distribuzione commerciale, (RH, SuSE, Mandriva, e tantissime altre) di solito non ha questi problemi, avendo acquistato con essa anche i driver più diffusi. Per chi invece scarica in rete la propria distro, o la acquista in edicola, ciccia.
Ma da Taipei arriva un segnale in controtendenza: due fabbricanti di Taiwan di chip grafici (Via Technologies e XGI Technology) hanno deciso di rilasciare il codice sorgente di alcuni dei loro driver alla comunità open source. L'idea è che gli sviluppatori useranno il codice per creare driver per le distribuzioni Linux non commerciali.
Così, in futuro potrebbe essere piú facile per noi linuxiani far funzionare l'hardware che compriamo, senza diventare pazzi. Questa particolare attenzione, è un segnale ulteriore che il pinguino è percepito in continua salita presso gli utilizzatori.
L'iniziativa porterà senz'altro benefici ai due produttori, ora con un'arma in più nei confronti dei concorrenti. Gli sviluppatori potranno creare driver universali, e liberi da vincoli commerciali, per qualunque distribuzione Linux. È facile prevedere che le schede taiwanesi diverranno un riferimento per compatibilità e accessibilità.
"La comunità Linux è in forte crescita nel mercato. Per dotare i prossimi sistemi Linux delle innovazioni grafiche di XGI, abbiamo deciso di aprire il nostro codice per Linux," dice Derek Lin, vicepresidente software di XGI. I seguaci del free software sperano che si scateni, tra i produttori, l'effetto imitazione.
I concorrenti accusano il colpo: "Offriamo già un certo supporto a Linux," sostiene Intel sul proprio sito web, "essenzialmente fornendo driver, se disponibili, alle principali distribuzioni." Anche ATI si limita a fornire a pagamento i propri driver proprietari, disinteressandosi completamente delle distribuzioni strettamente free.
Fanno bene, fanno male? Di questi tempi è difficile dirlo. "Il mercato Linux cresce." dice Alan Tsao, analista indipendente in Taiwan, "Non fa sfracelli, ma cresce." E cresce anche l'orgoglio dei linuxiani. Oggi, possiamo dire, abbiamo fatto un altro passo avanti. Abbiamo guadagnato un po' di rispetto.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|