Continua la polemica sulle intercettazioni telefoniche, la loro divulgazione alla stampa e la strumentalizzazione politica.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-01-2006]
Sulle intercettazioni telefoniche c'è un baillame mai visto: prima le conversazioni tra Fazio e Fiorani vengono pubblicate sui giornali, soprattutto da "La Repubblica". I loro sostenitori (siamo nell'estate 2005 e sono ancora in molti) si indignano: "Non è giusto, è una cosa gravissima", affermano molti esponenti della destra italiana, "perché sono conversazioni private, in cui si fanno riferimenti personali, familiari, affettivi e quindi privatissimi della vita di Fiorani e Fazio e dei loro familiari".
"Dalle conversazioni non emerge nulla di penalmente rilevante, inoltre" si afferma "nelle conversazioni telefoniche si citano persone che non c'entrano e si registrano anche dialoghi con deputati: non è consentito dalla legge né, soprattutto, dalla Costituzione."
Viene rilevato, inoltre, quanto sia profondamente ingiusto che le trascrizioni di SMS come quelli tra Ricucci e la moglie Anna Falchi (che da sempre appare nuda su tutte le riviste e sulla cui vita affettiva ella stessa ci informa con quotidiana puntualità) siano dati in pasto alla folla; e poi, si obbietta, i processi non sono ancora iniziati, non ci sono accuse, il segreto dovrebbe valere sulle registrazioni fino al processo e, forse, anche fino a sentenza emessa.
Il decreto, alla fine, non si fa, anche grazie all'offensiva della sinistra: moltissimi esponenti del centrosinistra accusano Berlusconi di occuparsi più delle intercettazioni che dei reati finanziari che grazie ad esse vengono alla luce; accusano Berlusconi di voler impedire ai magistrati, con la restrizione delle intercettazioni, di indagare su mafia e corruzione e di voler vietare ai giornalisti di fare il loro lavoro. Chi è polemico contro Berlusconi è soprattutto Piero Fassino, Segretario dei DS.
In realtà, le intercettazioni che secondo i sostenitori di Fazio non contenevano elementi penalmente rilevanti, fanno emergere un'insolita ed eccessiva familiarità tra il controllore Fazio e il controllato Fiorani e consentono, inoltre, di scoprire una lunga lista di regali costosi, elargiti nel corso degli anni da Fiorani a Fazio.
Per l'espressione "ti darei un bacio in fronte", l'allora governatore di Bankitalia Fazio viene accusato di insider trading e violazione del segreto d'ufficio; per le stesse conversazioni intercettate, Fiorani e Ricucci vengono accusati di reati finanziari e Fiorani arrestato e rinchiuso in carcere.
La sinistra esulta, ma la festa dura poco: il Giornale Nuovo, di proprietà della famiglia Berlusconi, pubblica le conversazioni intercettate tra Fassino, segretario dei DS, e Giovanni Consorte, amministratore delegato di Unipol e oggi accusato di essere in combutta con Fiorani, Ricucci e Fazio. Apriti cielo: i DS affermano che si è trattato di una grave scorrettezza, anzi di un complotto ordito ai loro danni.
Walter Veltroni parla addirittura di uso delle intercettazioni contro gli avversari, di scandalo Watergate all'italiana; D'Alema dice "Ci hanno spiati", i magistrati specificano che comunque le conversazioni tra Fassino e Consorte non hanno rilevanza penale.
Fassino e D'Alema dichiarano di essere stati delusi e traditi da Consorte, che non sapevano che tipo fosse Consorte, altrimenti gli avrebbero concesso meno confidenza, di essersi limitati a chiedere informazioni (in un primo momento, qualche settimana fa, Fassino non aveva nemmeno confermato di aver richiesto informazioni in merito), di fare solo il tifo per Unipol ma solo per simpatia politica e non per convenienza. Rimane il fatto che molti dei DS criticano il tifo per l'Unipol e chiedono maggiore distanza fra politica e affari; anche Bankitalia blocca l'OPA diUnipol su BNL.
Per il caso Unipol abbiamo anche l'intervento di Cossiga, che accusa un maggiore della Guardia di Finanza di Milano di essere stato colui che ha gettato in pasto alla stampa le conversazioni Fassino-Consorte, lasciando quindi credere che dietro alla fuga di notizie ci sia Tremonti, Ministro dell'Economia e organo che controlla le Fiamme Gialle. In questo caso la maggior parte degli esponenti del centrodestra sostiene che il Giornale debba essere libero di pubblicare ciò che crede e che a Fassino stia bene così, visto che non era contrario alle intercettazioni quando riguardavano gli altri.
Insomma il copione delle intercettazioni, sia che riguardino uomini della destra o della sinistra, è sempre identico:
1) Si grida allo scandalo perché sono state realizzate le intercettazioni, si sostiene che un uomo politico, che quasi sempre è parlamentare, non debba essere intercettato, perché altrimenti non sarebbe più libero di agire politicamente. Molta meno sensibilità, però, si esprime per le intercettazioni sui non parlamentari.
2) Si afferma che le intercettazioni non dovevano essere divulgate perché private e si accusa chi le pubblica di farlo per distruggere scorrettamente gli avversari.
3) Si dice che non c'era niente di male, almeno dal punto di vista penale, nelle conversazioni intercettate.
4) Si ammette, successivamente, che qualcosa di male più o meno c'era e si condanna e si chiede scusa di conseguenza.
E' probabile che, nella prossima legislatura, centrodestra e centrosinistra si mettano d'accordo su una legge più severa sulle intercettazioni telefoniche, sia sulla possibilità di effettuarle che sul segreto da tenere; ma è certo che il copione suddetto si replicherà ancora molte volte.
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