La "riapparizione" di Mina dopo vent'anni è stata salutata dallo sponsor (Wind) come un successo. Quindici milioni di tentativi di accesso, due milioni di utenti hanno continuato a interagire con il sito Wind dopo la "trasmissione" del documentario, ben duecentomila spettatori l'hanno visto tutto. Pronto? C'è nessuno in casa?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-04-2001]
Questo sarebbe un successo? Su quindici milioni di persone che hanno tentato di vedere il programma, quattordici milioni e ottocentomila se ne sono andati disgustati con le pive nel sacco. Per me, un risultato del genere è un fallimento totale. Significa che il 98,7% degli aspiranti consumatori della trasmissione non l'hanno vista.
Quale impressione avrà di Wind quel 98,7% di fregati? Saranno contenti del servizio fornito? Considereranno Wind un'azienda che mantiene quello che promette? Quando si tratterà di comperare un telefono cellulare, riporranno fiducia in chi l'ha buggerata così sonoramente?
D'accordo, l'arte dei pubblicitari di far passare per trionfo qualsiasi umiliazione non è nuova a queste prodezze. Staremo a vedere quanta gente si farà abbindolare da questo tipo di campagna di marketing.
Infatti chi spera di usare Internet per farne una televisione (e, si noti, il tentativo non proviene da un certo discusso magnate della televisione commerciale, ma da Wind, di cui conoscete bene l'azionista principale) si scontra con alcune piccole realtà tecniche che quelli del reparto commerciale cercano sempre di nascondere sotto il tappeto: Internet, per sua natura, non è fatta per la trasmissione in tempo reale di tante informazioni a tanti utenti. Ogni utente/spettatore in più comporta un carico in più per i server che "trasmettono" il programma. Per contro, una stazione televisiva tradizionale funziona allo stesso modo, ed è soggetta allo stesso carico tecnico, sia che il programma venga guardato da dieci milioni di persone, sia che non lo guardi nessuno. Un vantaggio non da poco.
Possiamo dunque lasciar perdere queste futili esposizioni di boria e tornare a una Internet fatta su misura per gli utenti, non per i commercianti? Una Rete con pagine magari non belle esteticamente, ma che si scaricano in pochi secondi anche con le normali connessioni via modem e non necessitano dell'ultimissima versione di browser e di un Pentium 4? Una Rete che, facendo a meno di Javascript, ActiveX e Java, offra pagine Web davvero sicure, che non obblighino gli utenti a studiare informatica e installare antivirus prima di poter usare il servizio?
Di questo passo, a furia di propinarci servizi che non funzionano, siti di una lentezza esasperante e virus che devastano i computer, è inevitabile che gli utenti comincino a odiare Internet, e di certo chi era vagamente incuriosito scapperà come una lepre. E' anche così che si uccide la Rete.
Grazie Wind.
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