Chi rinuncia alla tutela della propria riservatezza in cambio di un'apparente sicurezza non si merita né l'una né l'altra.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-04-2007]
La nostra esistenza, se solo viviamo in un luogo minimamente inurbato, è osservabile a distanza da qualcuno e registrabile a fini di sicurezza. Sulle strade extraurbane, e soprattutto nelle grandi città, non solo i semafori ma anche parecchi lampioni hanno occhi ad alta risoluzione, motorizzati a 360° e dotati di potenti zoom ottici, allo scopo dichiarato di prevenire comportamenti antisociali.
Si tratta ormai di qualcosa di molto diverso dal controllo del traffico. E non siamo che all'inizio.
Ogni negozio, ogni supermercato, ogni ufficio ha le sue brave telecamere che guardano attorno, o l'installazione è già pianificata. Ci si abitua a tutto: il passante che nota la nuova telecamera fuori dal solito posto s'informa con bonaria e discreta curiosità, a volte ammira la "meraviglia tecnologica" del caso, prende atto della dichiarata necessità della sua presenza in nome di una non ben precisata "sicurezza"; le prime volte che ripassa di lì volge istintivamente lo sguardo, ma ben presto non ci pensa più e tira dritto.
Per contro, le stesse Forze dell'Ordine, che -è bene ricordarlo- contrastano il crimine per davvero, essendo questo -evidentemente- il loro mestiere, hanno già notato e manifestato che è un errore affidarsi eccessivamente, diffusamente e impropriamente alla videosorveglianza: per quanto raffinata sia non potrà mai contrastare il crimine con un'efficacia paragonabile a quella di un'indagine diretta, personale, sul campo, con metodi classici ancorché assistiti dalle più moderne e appropriate tecniche (videosorveglianza compresa, mirata, quand'è il caso).
E' indubbio che molte delle telecamere che vediamo siano solo blandi deterrenti, o servano più a tener d'occhio comodamente la porta del negozio stando al banco che al reale scopo di videosorvegliare o registrare un rapinatore; tuttavia anche quelle fanno numero e contribuiscono all'assuefazione generale alla loro vista da parte di tutti, onesti o meno onesti che siano.
Il punto non è tanto chi e come, o perché, ci osserva nelle varie situazioni, cosa questa già discussa in ogni modo e già normata più o meno opportunamente; il punto è proprio la presenza stessa delle telecamere dappertutto, più o meno evidenti, e la diffusa consapevolezza e accettazione di tale presenza.
Ciò infonde un vago senso di sicurezza in taluni, ma mina in generale le basi stesse della civile convivenza di tutti pur tutelando indubbiamente qualche sicurezza particolare. Infatti i concetti stessi di prudenza, diligenza, buon senso, buona fede, e altri simili, ricorrenti anche nel Codice Civile, stanno cambiando significato a causa di tale consapevolezza. Non è difficile immaginare qualche nefasta conseguenza di ciò a breve.
"L'occasione fa l'uomo ladro" sarà anche un luogo comune, ma è vero; com'è vero che al delinquente occasionale è generalmente riconosciuta qualche attenuante rispetto al suo collega professionista abituale e organizzato. Ebbene, la manifesta assenza di telecamere in un luogo potrà essere percepita proprio come "occasione", ovvero come circostanza a scarico del delinquente e a carico della vittima. La vittima, in quanto consapevole dell'assenza di videocontrollo sulla scena del delitto, dovrà pure difendersi dalle accuse di mancata diligenza nella cura della sua incolumità.
E' facile presentire le parole dell'avvocato difensore: "E' vero, signor Giudice, il mio cliente ha commesso il delitto di cui lo si accusa, ma ha agito d'impulso trovandosi in una circostanza particolare: come Ella sa, non v'era dubbio alcuno per alcuna delle parti in causa che sul luogo del delitto non vi fosse alcuna videosorveglianza. Vorrà considerare l'eccezionalità della situazione; chiedo pertanto le attenuanti del caso per il mio assistito, e non posso non rilevare -pur non negando il danno arrecato- che la vittima del mio cliente ha tenuto una condotta imprudente e avventata, se non provocatoria: si aggirava deliberatamente in un luogo non videosorvegliato!"
Futurologia da bar, questa? Speriamo. Ma la strada è ben tracciata e non è lontano il giorno in cui -vogliamo scommettere?- un giudice concederà davvero a qualcuno qualche attenuante per simili motivi, creando così un precedente nella giurisprudenza.
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