Nell'inchiesta della guardia di finanza ci sono ben cinquecento persone, e sono state operate già oltre centoventi perquisizioni domiciliari.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-07-2007]
Parlavamo solo l'altro ieri di intercettazioni telefoniche e localizzatori satellitari, denunciando come le nuove tecnologie portano inesorabilmente a nuove e pesanti violazioni della privacy; oggi sui quotidiani si legge di una maxi-inchiesta della guardia di finanza di Vicenza, con 120 perquisizioni e 500 indagati, per un software che spia gli Sms e le chiamate effettuate o ricevute dai cellulari altrui.
Chiaramente è necessario avere accesso fisico al cellulare della persona che si desidera spiare per installargli il software spia, che potremmo equiparare senza mezzi termini ai trojan dei computer: programmi che all'insaputa dell'utente fanno danno o violano la sua privacy.
Si potrà obiettare che sta ai singoli la scelta tra l'uso lecito o illecito delle tecnologie. Sul sito del distributore del software oggetto dell'indagine si legge, tra le altre cose, che l'azienda "diniega ogni responsabilità civile e penale per gli utilizzi impropri, illeciti o illegali, dell'apparecchi acquistati e delle informazioni riportate". Nonostante queste raccomandazioni, secondo quanto riportano i quotidiani, il titolare dell'azienda risulta oggi indagato con l'ipotesi di associazione per delinquere.
Vero è che non può essere ritenuto responsabile il venditore d'armi se il suo cliente commette un omicidio; tuttavia ci sono misure per regolamentare la vendita. Facendo un altro esempio, vendere malware per Pc è illegale, indipendentemente dall'uso lecito che il bonario acquirente potrebbe farne.
Infine una considerazione. Oggi in un altro articolo di Zeus si parla di suonerie per cellulari e abuso della credulità dei più giovani; speriamo di essere profetici anche in questo caso e di assistere presto a una regolamentazione più ferrea del settore.
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