Per soddisfare le major, dal primo di aprile anche chi acquista un iPhone dovrà assoggettarsi al balzello sulla copia privata.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-02-2008]
Purtroppo non si tratta di un pesce d'aprile, ma di un'amara verità che rispecchia la sempre maggiore influenza che le industrie dell'intrattenimento riescono a imporre di riffe o di raffe.
Infatti la Commissione d'Albis, convocata nei giorni scorsi per pronunciarsi sull'applicabilità anche all'iPhone della famosa tassa sui supporti di registrazione, non ha potuto riunirsi perché i rappresentanti degli industriali non si sono presentati interrompendo le trattative.
Il fatto che i produttori di hardware e i fornitori di connessione non fossero d'accordo non ha però scoraggiato i delegati delle major e, in mancanza del numero legale in prima convocazione, la riunione è stata rinviata in seconda convocazione al 27 febbraio, dove gli intervenuti potranno deliberare indipendentemente dal numero degli aventi diritto ma solo con la maggioranza semplice dei presenti.
La tassa dovrebbe essere articolata in modo meno che proporzionale alla capacità del supporto, a partire da 5 euro per la capacità di 1 Gbyte, 6 per 5 Gbyte e via via a crescere, seguendo i criteri di massima già adottati dalla Commissione quasi due anni addietro.
Ovviamente la mannaia non cadrà soltanto sull'iPhone ma anche su tutti gli altri telefonini capaci di memorizzare i brani musicali come ad esempio il Nokia 5700 Xpress, il Samsung F300 o il Walkman 950i di Sony Ericsson; quanto gli apparecchi dotati soltanto di funzioni di riproduzione di brani musicali, l'importo della tassa verrà determinato da uno studio ancora in corso.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|