Saranno vietate le intercettazioni giudiziarie per reati con pene minori a dieci anni, tranne che per i reati di corruzione e di molestie.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-06-2008]
Alla fine il giro di vite che Berlusconi vuole dare all'uso delle intercettazioni da parte della magistratura si rivelerà equilibrato e non dannoso delle esigenze della giustizia.
Infatti, il disegno di legge che andrà all'esame del Parlamento (potrà essere ulteriormente modificato e non avrà valore retroattivo, cioè non riguarderà i processi in corso) vieta le intercettazioni, da parte della magistratura, solo per i reati minori, quelli che prevedono pene sotto i dieci anni di carcere.
Sono dunque esclusi dal disegno di legge (e quindi dal divieto di intercettazione), come già nella prima ipotesi del provvedimento, non solo i reati di mafia e terrorismo, ma anche l'omicidio e il sequestro di persona; quindi i giudici potranno ordinare intercettazioni quando sospettano questo genere di reato.
Il reato di molestie ripetute, il cosidetto "stalking", che colpisce prevalentemente le donne e che viene spesso compiuto attraverso telefonate e Sms, è escluso dal divieto di intercettazioni. La decisione di utilizzare le intercettazioni dovrà essere assunta da un collegio di tre giudici e non da soltanto un giudice, e dovrà avere un limite temporale di tre mesi.
Molto meno accettabile è l'introduzione di pene detentive troppo pesanti per i giornalisti che violassero il divieto di pubblicazione delle intercettazioni: tre anni in luogo dei dieci giorni di carcere attuali, che però finora nessuno ha mai scontato.
Da rilevare la dichiarazione di Fiorello Cortiana, "padre" della legge contro il doping nello sport, che lamenta che il divieto di intercettazione per i cosidetti "reati sportivi" potrebbe rendere più difficile l'applicazione della legge antidoping.
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