Microsoft ha un'arma letale contro Linux e l'open source (seconda parte)

E se Linux avesse violato qualche brevetto poco conosciuto?



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-09-2001]

Leggi la prima parte - Microsoft ha scoperto il modo perfetto per eliminare Linux

E così mi chiedevo come la comunità Linux potesse essere sicura di non aver violato qualche brevetto poco conosciuto: del resto, i brevetti a nome di Microsoft sono quasi duemila, stando all'Ufficio brevetti USA, e non è pensabile controllarli tutti. Infatti non è così, e adesso ne ho le prove.

Un articolo pubblicato da Yahoo/ZDNet cita Bruce Perens, figura di primo piano nello sviluppo di Linux, che segnala un chiaro esempio di violazione di un brevetto Microsoft da parte di un programma collegato a Linux.

Si tratta di Samba, un software liberamente distribuibile che consente alle macchine Linux di condividere le risorse della rete locale con le macchine Windows in modo totalmente trasparente. Installando Samba, la mia macchina Linux vede le altre macchine Windows e viene vista da loro come se fosse una macchina Windows, condividendo cartelle e stampanti. Bellissimo.

Ma Microsoft ha recentemente modificato il protocollo per il cambio delle password usato da Windows per la condivisione delle risorse e l'ha coperto con un brevetto. Samba, per restare compatibile, deve usare lo stesso protocollo (o una sua emulazione compatibile -- una imitazione, insomma) e quindi violare il brevetto Microsoft.

Finora Microsoft non ha fatto valere il proprio brevetto: ma secondo Perens lo farà non appena passata la bufera del processo antitrust. Se lo fa, Samba diventerà illegale. Ed è soltanto il primo passo. Dato che molte parti di Linux, per essere compatibili con Windows, sono state realizzate ricorrendo al "reverse engineering" (che consiste nel guardare come si comporta una certa funzione in Windows e poi scrivere software che si comporti allo stesso modo), il rischio che Linux sia una metastasi di violazioni di brevetti è alto.

Potreste pensare che siccome non esiste una Linux SpA, Microsoft non avrà un bersaglio specifico contro cui rivolgere la causa legale per la violazione, per cui la difesa dei suoi brevetti è sostanzialmente impossibile. Non è così. Innanzi tutto ci sono fior di aziende (Red Hat, Mandrake, IBM, eccetera) che stanno sviluppando Linux; non è più soltanto un hobby per singoli appassionati. Se Microsoft intima a queste aziende di cessare di collaborare a Linux perché è basato su software illegale, faranno dietrofront più rapidamente di un politico a caccia di voti.

In secondo luogo, ogni installazione di Linux diventerà illegale. Di conseguenza, se un'ispezione della Finanza trova Linux sui computer aziendali (cosa che avviene spesso, dato che Linux è indiscutibilmente un ottimo software per i server di rete), l'azienda verrà condannata in base alle leggi sulla tutela della proprietà intellettuale. Vedo già le file di direttori generali in preda al panico che intimano ai propri amministratori di rete di rimuovere immediatamente Linux e di non toccarlo più neppure con un palo da quindici metri. Basterà che si sparga la voce, e il fuggi fuggi sarà inarrestabile. I pochi privati che terranno Linux in casa saranno irrilevanti per Microsoft. E il monopolio sarà di nuovo salvo.

Mi vengono i brividi.

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Paolo Attivissimo

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