Decide lo Stato o il mercato?

In questi giorni si registra una convergenza fra le dichiarazione del numero uno di Telecom Italia, Tronchetti Provera, e il ministro delle comunicazioni Gasparri sull'eccessivo numero di gestori nella telefonia. Chi deve decidere se sono troppi? Lo Stato o il mercato?



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-11-2001]

Nell'ultima assemblea degli azionisti di Telecom Italia il nuovo presidente e proprietario dell'azienda telefonica ha dichiarato che in Italia non c'è spazio per tutti gli attuali gestori telefonici. Questa dichiarazione è stata fatta propria anche dal ministro delle comunicazioni Gasparri: "Gli attuali gestori di telefonia in Italia sono troppi, bisognerà rivedere le licenze".

A questo punto una domanda è lecita: chi decide se i gestori nella telefonia sono troppi? Lo Stato (attraverso il governo o attraverso l'Autority?), l'ex monopolista Telecom, o il mercato (cioè i clienti)?

Da una parte Telecom Italia può, a buon diritto, chiedere di non essere troppo frenata o ingabbiata quando queste regole, fatte per favorire la concorrenza, le impediscono di offrire servizi e tariffe migliori ai consumatori; ma Telecom Italia non può chiedere allo Stato di essere protetta dal mercato.

Dall'altra parte lo Stato può chiedere, cosa che finora non ha fatto, che i nuovi gestori rispettino gli stardard minimi di qualità nei servizi e l'applicazione di tutele contrattuali ai dipendenti; tuttavia lo Stato ma non può impedire a nuovi soggetti imprenditoriali di entrare e rimanere nel mercato della telefonia.

Un processo di aggregazione e sfoltimento è già in corso: ne sono esempio la fusione di Wind con Infostrada e la creazione di Elitel (aggregazione dei piccoli gestori regionali); lo Stato deve però rimanere neutrale rispetto a questi giochi. Diverso è il ruolo che può svolgere l'Autority, portando a conoscenza dei consumatori tariffe e differenze nelle prestazioni dei diversi gestori.

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Pier Luigi Tolardo

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